Fu voluto da Re Ferdinando IV alla fine del '700. L'ingegnere che ne curò la costruzione fu Francesco Carpi che lavorò assieme a Antonio Winspeare, ispirandosi ai principi illuministici del "panopticon". Nel 1795 fu completata la costruzione sull'isola del carcere borbonico di Santo Stefano e nel 1979 fu inaugurata la sua apertura.
Ha una struttura a semicerchio che consente un facile controllo di ciò che accade nell'intera struttura. Esso ha ospitato persone che non hanno rispettato la legge, ma, durante il periodo fascista, anche confinati politici prima che fossero trasferiti sull'isola di Ventotene come Sandro Pertini. Il carcere fu chiuso il 2 settembre del 1965 in base al decreto legge del 1958 che riformava il sistema carcerario italiano sentenziando la chiusura dei carceri inutilmente duri. Oggi costituisce un importante reperto storico per la sua struttura e per la sua funzione. Abbandonato da qualche tempo, si conta di recuperarlo per altre finalità conservandone le caratteristiche di base che ne ricordano la storia. Il 24 gennaio 2020, il Consiglio dei Ministri, nomina Silvia Costa, commissario straordinario per la gestione di un finanziamento di 70 milioni di euro.
Alcune foto del carcere
Si parte dal porto romano di Ventotene, si scende a Santo Stefano e si raggiunge la cima della collina e si entra nel carcere. Tra le varie testimonianze che si trovano, una lapide che ricorda come Sandro Pertini abbia trascorso qui una parte del suo periodo di Confino.
Dal porto romano partono i gommoni e i battelli per raggiungere Santo St...
Prima di entrare nel carcere, sulla destra, si trova la lapide a ricordo...
X CLOSEkeyboard_arrow_leftkeyboard_arrow_rightPrima di entrare nel carcere, sulla destra, si trova la lapide a ricordo della permanenza di Sandro Pertini nel carcere