I Romani a Ventotene
I Romani scelgono Ventotene
I Romani amano molto questa isola e la considerano l'isola dell'ozio, cioè dove riposare e pensare.
Essa è abbastanza vicina a Roma, alla costa pontina, Terracina, Sperlonga, Gaeta, Formia, Minturno, a Cassino (più internamente) e a quella napoletana dove sorgono ville prestigiose e luoghi di svago e di cultura.
Essa però si presenta piccola e riservata, con costa alta e vivibile con panorami mozzafiato.
Decidono di costruirci una villa imperiale e un porto per accedervi. Scavano quindi la roccia tufacea e ne traggono un porto e diverse caverne per attrezzature e depositi. A punta Eolo realizzano una villa (300 x100) destinata ai momenti di relax. Poi realizzano un ingegnoso sistema idraulico per usare l'acqua piovana , una pescheria per catturare e conservare i pesci e una "saliera" per produrre sale per i cibi.
Peccato che poi all'imperatore Augusto, il 2 a.C., su suggerimento di Livia, fece esiliare la figlia Giulia su quest'isola fino alla sua morte. Giulia era figlia di Scribonia e aveva due figli: Caio e Giulio Cesare. Augusto avrebbe voluto contare su di loro per la successione, ma qualcuno li uccise perché morirono in strane circostanze così da dare spazio a Tiberio figlio di Livia, che divenne il secondo re di Roma.
Dopo Giulia, la villa ospitò anche la prima moglie di Nerone, Ottavia, quando scelse in seconde nozze Poppea. Ottavia morì proprio quì perché, mentre era nel calidario, le tagliarono le vene per ordine di Nerone e poi le tagliarono la testa per ordine di Poppea.
Si può vedere il filmato della Stefania Bove.