Marchio del Patrimonio Europeo
Nel contesto delle politiche culturali dell’Unione europea, tali azioni, insieme ai premi destinati al mondo del patrimonio culturale e delle industrie culturali e creative, mirano a riconoscere e premiare i siti, le opere, gli artisti, le organizzazioni e le città che contribuiscono a promuovere il senso di appartenenza all’Unione europea, tramite l’evidenziazione dei caratteri propri del patrimonio culturale europeo comune, e, allo stesso tempo, la ricchezza della diversità culturale e l’importanza del dialogo interculturale. La cultura, in tal senso, viene concepita come catalizzatore per la creatività e l’innovazione e quale elemento cardine delle relazioni internazionali dell’UE, in linea con l’Agenda europea per la cultura.
Il Marchio del patrimonio europeo, sostanzialmente, consiste nell’assegnazione di un riconoscimento a quei siti del patrimonio culturale europeo, che abbiano un particolare valore simbolico e/o rivestano un ruolo importante nella storia e nella cultura d’Europa e/o nella costruzione dell’Unione europea.
La base giuridica del Marchio del patrimonio europeo è costituita dalla Decisione n. 1194/2011/UE del Parlamento europeo e del Consiglio del 16 novembre 2011, istitutiva dell’azione, della quale definisce gli obiettivi, i siti ammissibili, il valore, i criteri di valutazione, la procedura di assegnazione, le procedure di controllo e ritiro del riconoscimento, di rinuncia allo stesso, nonché di valutazione dell’azione medesima.
simbolico, che mettono in luce la storia comune dell'Europa e la costruzione dell'Unione europea, i valori europei e i diritti umani alla base del processo di integrazione europea.
Infatti alcuni partecipanti hanno chiesto di inserire nel documento presentato altre realtà che operano sul territorio e che lo rendono oltremodo attrattivo. Ciò ha consentito di sollecitare tutti loro a farsi rappresentare sul portale web : www.ventoteneisolamemorabile.it.
La Locandina del Convegno
La locandina mostra l'intento di condurre il Convegno come un workshop.
Dopo l'introduzione del Sindaco, Gerardo Santomauro, vi è stata la relazione della dott.ssa Elisabetta Scungio che ha fatto una panoramica sul Marchio del Patrimonio Europeo, le linee guida e le 48 realtà che l'hanno già ottenuto. Il dott. Tognon della Fondazione trentina della Casa di De Gasperi e la dott.ssa Tempesta, archeologa, che segue Ostia Antica hanno rappresentato rispettivamente come gestiscono e come hanno ottenuto il Marchio. Tognon ha detto di aver lavorato su un simbolo, mentre la Tempesta ha detto di aver valorizzato l'immenso patrimonio archeologico disponibile. Tognon ha anche offerta la collaborazione a Ventotene come Partner.
L'intervento di Renato Di Gregorio, delegato a presentare il progetto al bando Mibact per l'ottenimento del Marchio, ha illustrato cosa Ventotene e Santo Stefano hanno da portare in dote per meritarsi il marchio e quali sono le aree di criticità da gestire.
Nella terza parte dell'incontro si è ascoltato il contributo del direttore generale del Demanio che ha dato la sua disponibilità a sostenere la candidatura di Ventotene. A seguire, l'on. Silvia Costa che porta in dote a Ventotene il lavoro di ristrutturazione del carcere borbonico di Santo Stefano e tutte e le sue nuove possibili destinazioni. I Membri del Tavolo Europa presenti: Garavoglia, Dastoli e Panizzi hanno messo in evidenza il patrimonio storico che va dal carcere, al confino, all'Europa.
Il prof. Sanzo ha dichiarato la disponibilità della compagine che rappresenta a contribuire all'iniziativa se adeguatamente reso partecipe del processo di sviluppo dell'iniziativa.
Gli interventi del pubblico hanno confermato la ricchezza del patrimonio culturale a cui tutti concorrono a partire dal settore di propria specifica competenza ( la Formazione, l'Arte, la Musica, ecc.).
Questa ricchezza è stata confermata poi il giorno successivo ( 18 ottobre), nel workshop tenuto dall'on. Silvia Costa sulle destinazioni dell'area di Santo Stefano ( si veda nella home page il modulo "recupero del carcere di Santo Stefano")
16.09.2020_ Le immagini del Convegno
D'altronde il Marchio si dà ad un luogo e a una struttura che ha fatto delle cose per l'U.E. e che promette di continuarlo a fare negli anni successivi, indicando anche i progetti che conta di portare avanti. Come si poteva equivocare?
Gli Stati membri sono responsabili del monitoraggio di tutti i siti che si trovano nei loro rispettivi territori. Il controllo di un sito transnazionale è di competenza dello Stato membro di afferenza del sito coordinatore.
Gli Stati membri raccolgono tutte le informazioni necessarie e preparano una relazione ogni quattro anni e la trasmettono alla Commissione europea entro il 1° marzo dell’anno in cui ha luogo la procedura di monitoraggio. La Commissione sottopone la relazione all’esame del panel europeo di esperti indipendenti, responsabili sia della selezione dei siti che della loro valutazione periodica. Il panel europeo pubblica una relazione sullo stato dei siti che hanno ricevuto il Marchio entro la fine dell’anno in cui ha luogo la procedura di monitoraggio, comprendente, se necessario, le raccomandazioni di cui tenere conto nel periodo successivo.